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Storia dell'arte moderna

Gli affreschi sistini della Biblioteca Apostolica Vaticana

La decorazione della Biblioteca Apostolica vaticana è conservata quasi integralmente all’interno degli ambienti destinati alla custodia dei libri.

La decorazione della Biblioteca Apostolica vaticana è conservata quasi integralmente all’interno degli ambienti destinati alla custodia dei libri. Il ciclo pittorico fu voluto da Sisto V che all’inizio del 1588 diede avvio ai lavori. I tempi di lavorazione furono piuttosto rapidi se si pensa che nel 1589 compare il saldo di chiusura del cantiere.

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Il complesso programma iconografico fu realizzato da umanisti eruditi come Silvio Antiniano, Federico Rinaldi, Angelo Rocca e altri. Il responsabile del cantiere fu invece Domenico Fontana, architetto di fiducia di Sisto V. Ad i pittori Cesare Nebbia e Giovanni Guerra venne affidato il compito di curare il cantiere pittorico della Biblioteca Apostolica Vaticana. Baglione ci dice che Guerra si occupò di assegnare il lavoro tra i numerosi collaboratori e di ideare i soggetti allegorici. Doveva inoltre progettare le cornici decorative e gestire le maestranze. Nebbia invece di sarebbe occupato di riportare i progetti su affresco. Sempre secondo Baglioni, Guerra sarebbe stato:

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L’obbiettivo principale dei due pittori era quello di esaudire le volontà di Sisto V. Il papa voleva che fosse richiamato con motivi allegorici papa predecessore Sisto IV, con il quale condivideva molte cose. Come lui era francescano ed era il fondatore del primo nucleo della Biblioteca Apostolica Vaticana. Di conseguenza compaiono alcuni richiami alle origini di Sisto V, proprio come fece il papa della Rovere. Se alziamo lo sguardo noteremo affrescati i simboli araldici perettiani, ossia il trimonzio, la stella, il leone e le pere. Così come i festoni e le cornici della precedente sono composti da rami e ghiande roveresche.

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Ciò che fu molto importante per Sisto V è stata la chiarezza delle immagini ritratte. I soggetti con le loro storie dovevano apparire agli occhi dello studioso o del visitatore chiari e comprensibili. Ecco che si opta per uno stile raffaellesco con la linea serena tipica di Raffaello Sanzio. Una serenità che si mescola ad uno stile tardo manierista in voga a quel tempo.

I cicli della Biblioteca Apostolica Vaticana

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I due cicli principali della Biblioteca Apostolica Vaticana sono nel Salone Sistino. Essi sono dedicati alle biblioteche dell’antichità e ai concili di ecumenici orientali e occidentali. Il messaggio che Sisto V voleva trasmettere attraverso questi cicli era quello di illustrare i fasti della Chiesa Cattolica e la centralità dello stato pontificio. Quest’ultimo era unico erede della sapienza antica. Ogni raffigurazione ha in basso ritratto una targa che permette di decifrare le scene e di entrare in relazione ad esse. Stratagemma geniale fu quello di realizzare dei finti arazzi la dice c’erano finestre o varchi che non permettevano il proseguimento della scena. A far da scenario ai protagonisti troviamo vedute urbane, architetture imponenti e scorci naturalistici. Altri episodi sono collocati ai bordi delle quinte architettoniche o dietro apposite finestre.

Viene qui utilizzato l’espediente del “quadro nel quadro” per inserire dei rimandi al passato legati alla scena presente.

Gli artisti che lavorarono nel cantiere Sistino

Le fonti dicono che per decorare la Biblioteca Apostolica Vaticana presero parte almeno cento pittori. Purtroppo è difficile identificare tutti i nomi degli artisti vista la mancanza di documenti a proposito. Tuttavia per alcuni la presenza è certa. Stiamo parlando di Arrigo Fiammingo, Giuseppe Franco, Orazio Gentileschi, Paolo Guidotti, Andrea Lilio, Paris Nogari, Prospero Orsi, Giovan Battista Pozzo, Giovanni Battista Ricci, Ventura Salimbeni, Antonio Salvati, Giacomo Stella, Cesare Torelli, Antonio Viviana e forse anche lo stesso Giovanni Baglione.

Il ciclo delle antiche biblioteche

Protagonista del ciclo delle antiche biblioteche è il libro, che compare in tutte le scene. Lo vediamo durante il processo di fabbricazione sulla volta della Sala degli Scrittori. Poi appare sugli scaffali e sui banchi delle biblioteche. Il libro è oggetto di piccoli litigi tra angioletti che vogliono accapigliarselo e attornia le allegorie della Teologia, Filosofia, Poesia e Giurisprudenza. Gli affreschi delle antiche biblioteche sono ripartire in due scene, due per ogni biblioteca. Il ciclo è collocato sulla parete sud del Salone Sistino e vi si accede dalla Sala degli Scrittori. Sono ritratti nella parete sud:

  • Sisto V che riceve da Domenico Fontana il progetto della nuova biblioteca (autore Pietro Facchetti);
  • Mosè ordina ai Leviti di custodire il Libro della Legge nel Tabernacolo ( Biblioteca degli Ebrei);
  • Esdra sacerdote e scriba ripristina la sacra biblioteca (Biblioteca degli Ebrei);
  • Daniele e i suoi compagni apprendono la lingua e il sapere dei Caldei (Biblioteca di Babilonia);
  • Biblioteca di Atene;
  • I Settanta presentano a Tolomeo la Bibbia ebraica tradotta in greco (Biblioteca di Alessandria)
  • Tarquinio il Superbo compra tre libri sibillini, avendo la sibilla Amaltea bruciato gli altri (Biblioteca dei Romani);
  • Augusto, allestita splendidamente la biblioteca Palatina, favorisce i letterati (Biblioteca dei Romani);
  • Biblioteca di Gerusalemme;
  • Biblioteca di Cesarea di Palestrina;
  • Biblioteca apostolica e biblioteca dei pontefici (chiudono il ciclo)
  • Il ciclo dei concili

    Le immagini dedicate ai concili ecumenici sono in numero maggiore rispetto alle biblioteche. Gli affreschi ritraggono gli otto concili orientali e gli otto concili occidentali.

    Cominciamo con i concili Orientali. La prima rappresenta il Concilio Niceno I e Costantino che ordina il rogo dei libri ariani. Secondo affresco è il Primo Concilio di Costantinopoli. Continuo all’arredo precedente abbiamo il Concilio di Efeso seguito dal Concilio di Caledonia. Proseguono in ordine il Secondo Concilio di Costantinopoli, il Terzo Concilio di Costantinopoli, il Secondo Concilio Niceno, il Quarto Concilio di Costantinopoli.

    Ora iniziamo i concili Occidentali. Partiamo col primo, il Concilio Lateranense III. Successivamente il Concilio Lateranense IV, il Concilio Lionese I, il Concilio di Vienne, il Concilio Lionese II, il Concilio di Firenze, e per concludere, il Concilio Lateranense V.

    Visitare la Biblioteca Apostolica Vaticana

    Oggi la biblioteca apostolica vaticana è aperta esclusivamente per un pubblico di studiosi e per I funzionari. Non è possibile accedere a visite guidate. Tuttavia, durante il percorso di visita per il Museo Vaticani si ha l’occasione di passare davanti l’ingresso della biblioteca.

    Per ulteriori informazioni potete visitare il sito della Biblioteca Apostolica Vaticana cliccando qui.

    Infine vi alleghiamo nell’articolo un breve video dove vengono mostrate alcuni affreschi della Biblioteca Apostolica Vaticana. Clicca qui

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